L’Associazione culturale F.I.N.E.
(Fotografia e Incontri con le Nuove Espressioni)
patrocina
G. Regnani, Parktrait_#0, 2023-2024
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PARKTRAITS project
PARKINSON's portraits
I “volti” della Malattia
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abstract
Il Parktraits project Parkinson’s portraits è un progetto-pilota innovativo e multimediale, dedicato alle persone con la Malattia di Parkinson e al loro mondo: caregivers, familiari, amici, colleghi, personale sanitario, associazioni di pazienti, enti di assistenza, etc.
Ideato da Gerardo Regnani e patrocinato dall’Associazione Culturale FINE, questo progetto si basa su una raccolta di selfie e ritratti fotografici reinterpretati in stile Pop Art.
Il richiamo dei ritratti alla Pop Art che, con la sua filosofia "sovversiva" e i suoi colori vivaci ha riflesso la cultura di massa rendendo l'arte accessibile a tutti, enfatizza il valore della resistenza e della resilienza delle persone con la Malattia di Parkinson.
Il progetto si pone anche come un atto politico, un "metterci la faccia" per ridurre lo stigma talora ancora legato alla Malattia e promuovere empatia e inclusione.
La Fotografia, come ha ricordato Roland Barthes, "certifica" la presenza di un'assenza, preserva la memoria, rendendo ogni ritratto un simbolo di lotta e di speranza.
Con questo spirito, il Parktraits project ci "parla" in modo per quanto possibile più "leggero", nonostante la sua gravità, di una sfida impari che leggera non lo è affatto.
Per nulla!
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(presentazione del progetto, a seguire la gallery dei "ri-tratti")
Il Parktraits project Parkinson’s portraits è un progetto di volontariato, no-profit, indipendente, gratuito e autofinanziato.
Un progetto-pilota innovativo, sperimentale, multimediale, "esportabile", dedicato alle persone con la Malattia di Parkinson e a coloro che, in varie forme, affrontano con loro questa sfida: dai caregivers ai familiari, dagli amici ai medici, dagli infermieri alle associazioni, e così via.
Il progetto ha preso forma grazie a Gerardo Regnani, uno dei fondatori dell'Associazione culturale no-profit FINE (Fotografia e Incontri con le Nuove Espressioni), che patrocina questa iniziativa.
La sua essenza risiede in una raccolta di selfie e ritratti fotografici reinterpretati con lo stile distintivo della "Pop Art".
Ma perché la Pop Art?
La Pop Art, emersa nella seconda metà del XX secolo, ha rivoluzionato la storia dell'arte contemporanea, abbracciando la cultura popolare e di massa.
La sua filosofia "sovversiva" ha reso l'arte accessibile a tutti, trasformando oggetti comuni in opere d'arte.
Attraverso colori vivaci, tecniche di stampa serigrafica e collage, ha riflesso la società di massa e criticato la superficialità della cultura dei consumi.
Elementi simili caratterizzano anche questo progetto.
E perché la Fotografia?
La Fotografia, come diceva il semiologo francese Roland Barthes, è un "certificato di presenza".
Pietrifica la presenza di un'assenza con uno sguardo di Medusa, diventando anche una metafora della sorte biologica che tutti affrontiamo.
Rappresenta un monito e un baluardo contro l'oblio, sfidando la sorte attraverso la creazione di documenti visivi.
La Fotografia diventa un'arte per preservare il passato, conservare la memoria e attestare che qualcosa, da qualche parte, in un dato momento: "è stato".
Nella forma del ritratto, per gli aspetti d'interesse per il progetto, diventa anche un catalizzatore della memoria, una traccia della malattia, della sofferenza e della resilienza delle persone ritratte.
La Fotografia, semplificando ancora il pensiero di Roland Barthes, è inoltre anche un mezzo per condensare tempo e reale. Barthes, nel suo libro "La Camera Chiara", descrive infatti la Fotografia come uno strumento che conferisce una sorta di immortalità alla persona ritratta.
Il Parktraits project utilizza quindi il ri-tratto fotografico per rappresentare l'individualità e l'unicità, in particolare (ma non solo), delle persone con la Malattia di Parkinson e di tutte quelle che gli sono vicine, cercando di renderne visibile ciò che spesso può risultare poco o persino invisibile nella quotidianità.
Il selfie è un prodotto di confine, interagendo tra il mondo interno e quello esterno della persona ritratta.
Questa interrelazione sottolinea la capacità della fotografia di creare connessioni e relazioni, diventando un riflesso della società.
La Fotografia, anche nell' apparente banalità di un selfie, è sempre un atto politico, isolando qualcuno da un contesto e interrompendo il flusso degli eventi.
Agisce come strumento di difesa e offesa, un ponte per condividere emozioni e relazioni tra sé stessi e il mondo circostante.
Il progetto nasce anch'esso come un atto politico, dando voce a chi condivide quotidianamente la propria esperienza con il Parkinson.
I ritratti diventano una testimonianza diretta, una forma di autorappresentazione della dialettica con la malattia, un "metterci la faccia", seguendo gli stilemi sovversivi della Pop Art.
Il progetto tende a ridurre le distanze, le resistenze e lo stigma talora associato al Parkinson.
Oltre a essere segno di resistenza e di resilienza, trasforma il racconto visuale della malattia in un'opportunità per una maggiore empatia, condivisione e inclusione.
In sintesi, il progetto è un'innovativa iniziativa di volontariato, no-profit, indipendente , gratuita e autofinanziata che, attraverso l'arte e la fotografia, offre un modo suo e peculiare per cercare di dare un ulteriore contributo per affrontare meglio la Malattia di Parkinson, testimoniando esperienze, anche attraverso le Parktraits stories, ove possibile in modo più "leggero", nonostante la gravità di una sfida, che leggera non lo è affatto.
Per nulla!
Il Parktraits project Parkinson's portraits può essere immaginato come una forma di contributo alla "Medicina narrativa".
Pur con i suoi limiti, in un approccio della narrazione prevalentemente rivolto alla dimensione poliedrica e complessa della malattia e di chi ci convive, piuttosto che della pratica medica.
Ambiti diversi, ma, comunque, incessantemente intrecciati in un fitto scambio dialettico, che nella narrazione, nella letteratura, trovano degli ulteriori strumenti interpretativi che possono concorrere a comprenderne meglio le relazioni, le dinamiche e, non ultima, l'esperienza stessa del paziente. Anche per favorirne, ove possibile, il relativo percorso di cura.
Un universo di relazioni che "prende forma" e diviene materia espressiva essa stessa attraverso immagini, storie, racconti, che rinviano ad altrettante dimensioni personali, emotive, culturali, storiche e sociali della malattia e delle pratiche di cura.
Stimolando ulteriormente, mi auguro, anche la comunicazione tra medici e pazienti, in una prospettiva umanistica e centrata sulla persona.
Grazie per il sostegno e la condivisione.
Video-presentazione del Parktraits project: https://youtu.be/e97J3gQ_Ct8
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Il Parktraits project è stato già presentato il 25-11-2023 alla
Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma
su invito della dott.ssa Carla Piano e della prof.ssa Anna Rita Bentivoglio, Responsabile UOS Disturbi del movimento, Dipartimento di Neuroscienze
e, in occasione della
GIORNATA MONDIALE PARKINSON
11-04-2024
TEATRO SALONE MARGHERITA - ROMA
con il supporto della Banca d'Italia
e nel corso del Festival
La Nouvelle Photographie 2024
Il progetto è stato ideato e avviato l'8-7-2023 da Gerardo Regnani per far conoscere meglio la Malattia di Parkinson.
La prima fase del progetto ha portato alla realizzazione 104 "ri-tratti" fotografici, rielaborati alla maniera della Pop Art (vedi tutta la gallery più in basso).
Grazie, dunque, a chi ci ha già "messo la faccia"!
ART vs PARKINSON too!
Inaugurata anche una nuova gallery intitolata GUESTS & FRIENDS
A richiesta, è già disponibile il libro-portfolio artigianale con tutti i "ri-tratti" fotografici sino ad ora realizzati
anteprima:
https://www.facebook.com/61551379304656/videos/1112059913071568/
https://www.instagram.com/reel/C2VtiCVsgQCcS12Uj_o7Jo6ucgg2SsYmfCGTvk0/).
Puoi aiutare il progetto facendo una piccola donazione.
Per informazioni e contatti: parktraits.parkinsonportraits@gmail.com
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PARKTRAITS project Parkinson's portraits
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Aiutaci ora a trovare altre sedi espositive dove esporre i Parktraits
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ART vs Parkinson's too!
Più SI è e più SI... "è"!
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GLOSSARIUHM
https://youtube.com/shorts/RbYXPtZY6rg
Ogni suono ha un forte potere evocativo.
Così ogni fonema, ogni parola ne ha.
Il potere evocativo di una parola diviene insieme, sistema, in un vocabolario, cosi come in un glossario.
Un insieme evocativo ancor più particolare e sensibile se è legato alla sofferenza, al dolore, ad una malattia.
In esso risiede una capacità di suscitare una gamma complessa di emozioni, di ricordi e di associazioni che emergono inarrestabili nei lettori/spettatori.
Le parole di un glossario possono quindi rievocare sintomi, terapie, così come esperienze emotive, battaglie quotidiane e interi vissuti personali legati al decorso della malattia.
Quando questi termini, queste parole così evocative divengono narrazione, anche apparentemente più "leggera", ad esempio in una mostra o altri media, divengono sintesi tangibile, simboli riassuntivi di un'esperienza di sofferenza e di una fragilità condivisa, permettendo a chi guarda di "immergersi" nella dimensione drammatica e complessa della malattia.
In questo modo, il glossario diviene un'opera concettuale, uno strumento espressivo di sensibilizzazione, di empatia e di condivisione del cammino doloroso delle persone che ne portano i segni.
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“Parktraits" è dunque un termine utilizzato per riferirsi a ritratti (fotografici, ma non solo) di persone con la Malattia di Parkinson.
“Parktraits" unisce le parole "Parkinson" e "portraits" per creare un termine unico e descrittivo del progetto.
Una sorta di "grado zero" dell'autorappresentazione della patologia.
G. Regnani, Parktrait_#0, 2023-2024
PARKTRAITS prokect
PARKINSON's portraits
I “volti” del Parkinson
&
P.O.P.'s gallery
(più in basso)
P., nOt. P.!'s gallery
(Parkinson, nOt Plague!)
Un progetto-pilota sperimentale e multimedia
di G. Regnani
ART vs Parkinson's too!
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#milankundera > L'immortalità / Nesmrtelnost
"La tua faccia non assomiglia a nessun'altra...
Sì, tu mi conosci per il mio volto, tu mi conosci solo come volto e non mi hai mai conosciuto diversamente... Io non sono il mio volto...
Come sarebbe, non sei il tuo volto!
Chi c'è dietro al tuo volto!".
Immagina di vivere in un mondo dove non ci sono specchi.
Sogneresti il tuo volto e lo immagineresti come un riflesso esterno di ciò che hai dentro di te.
E poi... qualcuno per la prima volta nella tua vita ti presenta uno specchio.
Immagina lo sgomento!
Vedresti un volto del tutto estraneo.
E sapresti con chiarezza ciò che ora non riesci a comprendere: tu non sei il tuo volto...”
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G. Regnani, # Parktrait 1 2023-2024
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Questo progetto nasce quindi con l'intento di aumentare la consapevolezza riguardo alla malattia di Parkinson, spesso chiamata erroneamente "Morbo", nonostante non sia una patologia infettiva.
Nel corso del tempo, sembra inoltre che la conoscenza della malattia diminuisca sempre di più e, peggio ancora, come sottolineato da Giangi Milesi, Vicepresidente della Fondazione Pubblicità Progresso e Presidente della Confederazione Parkinson Italia, che essa venga considerata una "malattia di serie B".
Ma come ha, altrettanto bene sottolineato Massimo Crucitti, che collabora al progetto:
"Sarebbe interessante non mettere il Parkinson davanti a tutto.
Che importanza ha se il Parkinson è di serie B?
Perché è così importante che il mondo capisca come ci sentiamo?"
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GALLERY
P.O.P.'s gallery "RI-TRATTI"
"RI-TRATTI" I primi 104

G. Regnani, #Parktrait_104 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_103 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_102 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_101 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_100 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_99 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_98 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_97 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_96 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_95 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_94 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_93 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_92 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_91 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_90 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_89 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_88 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_87 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_86 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_85 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_84 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_83 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_82 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_81 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_80 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_79 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_78 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_77 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_76 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_75 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_74 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_73 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_72 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_71 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_70 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_69 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_68 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_67 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_66 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_65 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_64 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_63 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_62 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_61 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_60 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_59 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_58 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_57 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_56 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_55 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_54 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_53 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_52 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_51 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_50 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_49 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_48 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_47 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_46 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_45 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_44 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_43 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_42 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_41 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_40 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_39 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_38 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_37 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_36 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_35 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_34 2023-2024
G. Regnani, #Parktrait_33 2023-2024